ForumCommunity

La spiaggia

« Older   Newer »
  Share  
Omega™
view post Posted on 18/11/2008, 12:46




- Stai attenta, eh! Adesso vengo lì e ti levo lo slip. - disse Stefano, distante solo pochi metri da Margherite prossima ad essere investita da un'onda.
- Ma dai, non dire scemenze.
- Beh, non sarebbe la prima volta, no?
- Va bene, dai, vediamo se riesci a prendermi.
- Credi davvero che impiegherò molto tempo ad acciuffarti?
- No, affatto, ma io non resto qui ad aspettarti. - disse Marguerite mettendosi a nuotare verso la spiaggia distante soltanto qualche decina di metri.
Quando Stefano l'ebbe raggiunta, le cinse un braccio attorno ai fianchi e l'attirò a sé.
- Adesso ti tolgo lo slip.
Con una mano cercò di toglierle la parte inferiore del costume da bagno. Marguerite, assai poco arrendevole, riuscì a liberarsi dalla stretta.
- No... dai, non voglio. Non fare il cretino, la gente ci starà osservando.
Risalì verso la spiaggia senza girarsi indietro. Soltanto quando ebbe raggiunta la battigia si girò verso il compagno.
- Vado ad asciugarmi sotto la tenda. Sono congelata.



Stefano e Marguerite erano giunti a Deauville la sera precedente. Sarebbero rimasti nel luogo di villeggiatura per due settimane, periodo in cui avrebbero assistito alle proiezioni dei film in concorso alla 25a edizione del Festival du Cinema Americain.
A Deauville si erano conosciuti in occasione della 15a edizione del Festival, dieci anni addietro, dopo di allora non si erano più incontrarti. La loro storia d'amore era durata un arco di tempo molto breve, quanto la durata del Festival. Quando si erano lasciati lo avevano fatto scambiandosi un semplice bacio e nessuna promessa di rivedersi.
A distanza di dieci anni da quell’avvenimento alla redazione del giornale presso cui Stefano lavorava era giunta una lettera, intestata alla segreteria del Festival di Deauville, indirizzata a lui. Era un invito ufficiale a presenziare alla manifestazione e il direttore del giornale aveva acconsentito affinché vi assistesse.
Era giunto a Deauville verso sera, dopo un lungo viaggio in automobile da Parma attraverso la Francia. L’Hilton International Hotel era l’albergo assegnatogli dalla segreteria organizzativa del Festival.
Sistemati i bagagli e fatto la doccia si era recato nella sala da pranzo dell'albergo per consumare la cena. Lì aveva incontrato Marguerite, la donna con cui dieci anni prima aveva avuto una travolgente storia d'amore.
Marguerite era seduta a un tavolo ed era sola. Quando la vide le andò incontro e si scambiarono una serie di affettuosi baci sulle guance, dopodiché lei lo invitò a prendere posto al tavolo.
- Seguiti a mantenere una bellissima erre arrotata, tipica di voi parmigiani.
- Tu invece un’amabile erre francese. - sospirò Stefano che non riusciva a capacitarsi di trovarsi insieme a lei
- Ne sei sicuro?
- Cosa hai combinato in tutti questi anni? - le aveva chiesto mentre i camerieri provvedevano a collocare sul tavolo un delizioso piatto di tartare d'ostriche al caviale e un baudruche di frutti di mare.
- Mi sono dedicata al lavoro, senza lasciarmi sedurre da futili distrazioni. Sono titolare di una rubrica settimanale di critica cinematografica su ParisNoir.
- E... sei sposata?
- No, non mi sono mai sposata.
Sul volto dell'amica Stefano aveva notato un certo disagio, come se la domanda l'avesse infastidita.
- Hai qualche rimpianto?
- Beh, sono stati anni duri, pieni di sacrifici e privazioni. Ho perseguito l’obiettivo di realizzarmi professionalmente e ci sono riuscita. A volte però, quando sono triste e sola, ho il dubbio di avere consumato gli anni migliori della mia vita nella maniera sbagliata.
- Sei legata sentimentalmente a qualcuno?
- Lo sono stata. Con un uomo in particolare, ma adorava le droghe e qualsiasi roba lo facesse morire, così un bel giorno se n'é andato, trascinato via dal suo desiderio di morte.
- Mi spiace.
- E di cosa?
- Che tu non sia felice.
- E tu lo sei?
- Io? Beh, lo credevo, poi mi è precipitato tutto addosso.
- Perché?
- Ho costruito la mia vita in funzione di una donna, ma un bel giorno mi ha lasciato per un altro uomo.
- Ah! E ora?
- Ora sono solo.
- Mi spiace.
- Il fatto è che noi uomini c'innamoriamo di una donna non per quello che è, ma per come ci piace immaginare che sia. Così andiamo incontro a continue delusioni.
- Beh, a noi donne succede la medesima cosa, che ti credevi.
Terminata la cena Stefano e Marguerite avevano seguitato a conversare accomodandosi nel salone delle feste dell'Hotel. Verso mezzanotte, stanco per il lungo viaggio, Stefano si era congedato dall’amica e si era ritirato in camera. Solo allora, nell'intimità della stanza, aveva ripensato a quanto era stato strano l'incontro con Marguerite.



Dopo che Marguerite era uscita dall'acqua Stefano la seguì dappresso. Si liberarono dei costumi bagnati e indossarono l'accappatoio, poi si rifugiarono sotto la tenda ad arco sistemata sulla spiaggia. Stretti l'uno all'altra, al riparo del vento, restarono a guardare il mare. Era il momento in cui il sole stava scomparendo all'orizzonte inabissandosi fra le acque. La spiaggia era quella di Houlgate, piccolo paese sul Mare della Manica.
- Lo sai che strada è questa? - aveva chiesto Marguerite a Stefano mentre percorrevano in automobile la strada che da Deauville costeggia il mare in direzione Caen.
- Ha qualcosa di speciale?
- E dai! Un cinefilo come te lo dovrebbe sapere.
- Posso provare ad indovinare se vuoi, ma non lo so.
- Non ti dice niente Anouk Aimée? E... Jean-Louis Trintignant?
- Dovrebbero?
- Dai, non fare il cretino. E... Claude Lelouch?
- Ah, si, ora ricordo. Stai parlando del film "Un uomo e una donna", vero? Vuoi dirmi che il film è stato girato su questo lungomare?
- Sì, proprio così, le scene dei lunghi viaggi notturni dei protagonisti da Parigi a Deauville sono state girate sul lungomare di Houlgate. Come puoi averlo dimenticato.
- Certo che lo ricordo sciocchina, come potrei scordarlo, dieci anni fa mi ci portavi ogni giorno su questa strada.

.

Stefano aveva conosciuto Marguerite dieci anni prima al bar dell'albergo dove entrambi erano ospiti. Marguerite era un tipo di donna che non passava inosservata. Sprigionava una tale bellezza da lasciare stupiti. Gli occhi di un colore turchino sembravano assumere sembianze diverse: colmi di speranza, collerici, oppure nauseati, secondo le ore del giorno e della notte.
Stefano aveva imparato a conoscere l'umore di Marguerite dal movimento delle ciglia che sbatteva di frequente quando qualcosa o qualcuno la infastidiva.
Alta, magra, dal naso fiero e leggermente all'insù, possedeva una bocca ben modellata e le labbra sembravano disegnate da un artista. Portava i capelli lunghi e lisci di un colore biondo platino che le giungevano fino alle spalle. Qualsiasi giornalista presente al Festival avrebbe desiderato scopare con lei. Stefano invece non aveva mai pensato a evenienza.
La storia con Margherite era iniziata per caso, un pomeriggio che Stefano si era scordato a letto. Lei si era recata nella stanza d'albergo dove alloggiava Stefano e lo aveva insultato per non essersi presentato all’appuntamento che avevano fissato per le quattro.
- Mi spiace, hai ragione, mi sono appisolato e...
- Dai! Sono quasi le cinque, fra venti minuti inizia la proiezione del film di Zemeckis. Scendi giù dal letto e andiamo là!
- Ma... sono nudo!
Marguerite, contrariamente a quanto Stefano si sarebbe aspettato, non si mostrò per niente sorpresa dalla notizia. Si liberò degli abiti e s'infilò sotto le lenzuola lasciandolo esterrefatto.

Dietro l'aspetto pubblico di donna disinibita, capace mettere in imbarazzo gli uomini, si nascondeva una donna poco passionale. A letto Marguerite si mostrò fredda e non riuscì a raggiungere l'orgasmo.
Quel pomeriggio non presenziarono a nessuna delle proiezioni. Lasciarono la stanza da letto soltanto verso l'ora di cena scopando per tutto il tempo. Marguerite gli rivelò che pur avendo scopato con molti uomini con nessuno aveva raggiunto un qualsiasi orgasmo, e nemmeno c'era riuscita masturbandosi da sola. L'importante, pensava, era che gli uomini provassero piacere stando con lei e ammirassero la bellezza del suo corpo, tutto il resto lo giudicava irrilevante.
L'alba li aveva sorpresi distesi nel letto, l'uno vicino all'altra, ancora addormentati. Stefano si era eccitato al pensiero che una donna come Marguerite non avesse mai raggiunto l'orgasmo. Aveva di nuovo preso possesso del corpo della donna appena sveglia scopandola con rinnovata passione, ma ogni sforzo era risultato vano. Erano rimasti a letto per il resto della mattinata prima di presenziare alla consueta conferenza stampa di mezzogiorno. A lungo le aveva lambito la fica leccandogliela fino allo sfinimento ed aveva avuto la percezione che non era così insensibile ai piaceri della carne come voleva dare a intendere.

Durante la seconda settimana del Festival, Stefano e Marguerite avevano seguitato a fare coppia fissa, sia a letto sia sul lavoro. La notte precedente il gran gala delle premiazioni si erano ritrovati a fare una corsa in auto verso Houlgate.
Durante i giorni del festival avevano fatto l'amore un’infinità di volte, in tutti i modi e posizioni, senza che Marguerite raggiungesse un vero orgasmo. Quell'ultima sera si erano ritrovati abbracciati sulla spiaggia un’ultima volta prima di lasciarsi.
- Domani non saremo più insieme. Sono stata bene con te, e tu?
- Anch'io. - l'aveva rassicurata Stefano.
L'acqua dell'oceano, che a quell'ora della notte aveva raggiunto il picco più basso, distava un centinaio di metri dai loro piedi. Avevano preso posto dietro il muretto che separa la spiaggia dal marciapiede lungo la passeggiata a mare. Sulla sabbia avevano riposto una coperta di lana che si erano portati appresso dalla camera d'albergo, un'altra avvolgeva i loro corpi e li riparava dal freddo e dall'umidità della notte.
- Pensi che ci rivedremo ancora? - gli aveva chiesto Marguerite quasi implorante.
Stefano non le aveva risposto, l'aveva attirata a sé e baciata. Nemmeno aveva avuto bisogno di calarle le mutandine perché Margherite non le portava mai. Aveva abbassato il capo fra le cosce di Marguerite, proteggendosi alla vista della gente con la coperta stirata sopra i loro corpi. Ancora una volta la sua bocca aveva sfiorato la fica. Dopo che Marguerite aveva cominciato a dimenarsi ed ansimare Stefano aveva aumentato i movimenti della bocca succhiandole il clitoride. Margherite aveva cominciato a contorcersi lottando per liberarsi dalla stretta.
- Godo... Goodo... Goooodo... - urlò.
Margherite aveva pronunciato quelle parole in italiano cercando di sciogliersi dall'abbraccio di Stefano che invece manteneva premuta la bocca sulla fica. Un urlo liberatorio le era uscito dalla gola ed era andato a confondersi col fragore delle onde che si spegnevano lontane.
Quando Stefano aveva sentito il corpo di Marguerite vibrargli fra le braccia l’aveva penetrata e sentita raggiungere l’orgasmo.



A distanza di dieci anni Stefano e Marguerite si erano ritrovati di nuovo sdraiati l'uno accanto all'altra, nella medesima spiaggia dove avevano fatto l’amore l’ultima volta. Entrambi avevano da poco superato i quarant’anni ed erano più maturi di quanto non lo erano quando si erano incontrati per la prima volta. Marguerite non aveva più i capelli lunghi fino alle spalle, adesso erano corti e le coprivano a malapena le orecchie.
- Non hai trovato strano l'invito che la direzione del Festival ti ha fatto pervenire?
- Sì, ma ancor più strano è stato il ritrovarti dopo tanto tempo.
- Hai ragione sono stata io ad inserirti nella lista dei giornalisti da invitare. Ho usato il poco fascino che ancora mi rimane, ed eccoti qua.
- Perché lo hai fatto? Nostalgia o cos'altro?
La domanda di Stefano giunse a Marguerite non del tutto inaspettata, prima o poi avrebbe dovuto spiegargli il motivo di quell'invito. Trattenne il respiro e guardò Stefano negli occhi.
- Desidero un figlio! E lo voglio da te.
I rumori della spiaggia parvero ammutolirsi coperti da quell'affermazione. Una strana sensazione s'impadronì di Stefano, ma non era né sgomento né terrore. Si sentiva a disagio e del tutto impreparato ad una simile richiesta.
- Può sembrare una pazzia, lo so, ma ciò che ho provato quella notte, su questa spiaggia, non l'ho più provato con nessun altro. Di uomini ne ho avuti nella mia vita. Ma con te ho imparato a godere. Tu sei stato l'unico capace di farmi sentire una vera donna.
Stefano si fece ancora più serio e riuscì a biascicare solo poche parole.
- Non so cosa risponderti. Il tuo discorso mi ha colto di sorpresa.
- Quello che ti chiedo, è di fare all'amore con me, ancora una volta. - disse Marguerite, quasi implorandolo.
Stefano si alzò in piedi, raccattò le poche cose che si era portato in spiaggia e prese la direzione delle cabine, Marguerite lo seguì dappresso tenendosi a breve distanza. Quando si trovarono dinanzi alla cabina dove la donna aveva riposto gli abiti, Stefano le fece segno d'entrare.
La cabina a stento conteneva due persone. Stefano chiuse la porta dietro di sé, le slacciò la cintura dell'accappatoio e appoggiò le mani sulle spalle nude di Marguerite. Dall’ultima volta che l’aveva vista nuda non era cambiata. I capezzoli rosati si ergevano appuntiti sui seni minuti a forma di calice e le conferivano un aspetto fine ed austero, così come i peli dorati che le sovrastavano il pube. Gli occhi, avevano mantenuto il colore turchino, ma sembravano spenti.
- Perché vuoi un figlio da me? - Le chiese guardandola nelle pupille.
- Perché sono sola... non ti basta questo?
- Avresti potuto trovare decine d'altri uomini disposti a fare l'amore con te, perché hai scelto me?
- Te l'ho detto... sei stato il primo a farmi raggiungere l'orgasmo. Prima di te nessun altro c'era riuscito e questo non l'ho mai scordato.
Marguerite gli liberò la cintura dell'accappatoio, appoggiò le ginocchia sopra il pavimento di legno e prese l'uccello fra le dita, poi lo infilò nella bocca. Stefano appoggiò la schiena contro la parete e lasciò che la donna proseguisse nella sua azione. Marguerite non era più la donna sprovveduta che Stefano aveva conosciuto, ora ci sapeva fare e partecipava attivamente alle sollecitazioni delle mani che appoggiate al capo accompagnavano i movimenti della bocca sull'uccello. Non ebbe bisogno di prepararla prima di penetrarla, tanto Marguerite era eccitata. Mise la compagna cavalcioni puntellandole la schiena contro la parete di legno della cabina, poi la penetrò.

Stefano era stato il primo uomo capace di farla godere. Le aveva insegnato a soddisfare sé stessa, ma soprattutto a liberarsi dell'insana auto ammirazione di cui era prigioniera. Margherita desiderava rimanere incinta di Stefano come lo era rimasta dieci anni prima. Per nessuna ragione avrebbe confidato a Stefano quel segreto. Lo avrebbe custodito dentro di sé per sempre.
Il figlio che avevano concepito non era mai nato. Quando si era resa conto d'essere incinta aveva scelto d'abortire preferendogli la carriera. Stavolta non avrebbe commesso il medesimo errore. Desiderava un figlio più di ogni altra cosa al mondo. Se fosse nato maschio gli avrebbe imposto il medesimo nome del padre: Stefano, oppure Stefania se fosse stata femmina
 
Top
troll_91
view post Posted on 9/11/2009, 08:15




Solo per Oggi registrazione gratis a questo socialnetwork russo. Vi aspettano tante belle ragazze russe pronte a chattare con voi!


solo per italiani!

CITAZIONE

imageimage



imageimage


registrati gratis!
 
Top
1 replies since 18/11/2008, 12:46   428 views
  Share