| So' che nessuno credera' ad una sola parola di quello che sta per leggere, ma vi ggggiuro con 3000 "g" che e' tutto vero, io stesso avrei fatto apparire sulla mia bocca un sorrisetto ironico se qualche pazzo avesse tentato di far passare per reale una simile vicenda, eppure e' proprio cosi' che e' andata, cosi', come sto per raccontarvela, mettetevi comodi, stappate una birra, aprite un pacchetto di patatine e seguitemi:
Ci sono giorni che sembrano uguali a tutti gli altri, gli stessi orari, lo stesso dentifricio, la solita tremenda voglia di pisciare appena svegli, la solita briochina muffita, il solito tram, la solita signora rompicoglioni che pretende proprio il tuo posto a sedere.insomma, la solita vita di merda.
Era un 12 Aprile, ma poteva anche essere un 24 Marzo o financo un 25 ottobre, in fondo non c'e' poi questa grande differenza, clima a parte, comunque era un 12 Aprile e non statemi a rompere i coglioni.
Sceso dal solito tram dopo aver resistito alle occhiate omicide della solita signora gravida che pretendeva il MIO posto, mi accingevo ad attraversare la strada per entrare volontariamente nella prigione quotidiana (la multinazionale in cui lavoravo), quando improvvisamente la vidi:
No, non era precisamente bionda, certo i capelli erano chiari, forse fin troppo, e non era nemmeno formosa, anzi, estremamente magra ed ossuta, l' andamento era incerto, quasi timoroso, lo sguardo vacuo e un po' perso nel vuoto (ma di certo non s'era fatta, potevo metterci la mano sul fuoco), veniva chiaramente verso di me, peccato pero'
Peccato che un autoarticolato da svariate tons, puntasse diritto verso di lei.
Non ho la stoffa dell'eroe, forse il mio sarto, se ne avessi uno, ma quel giorno per qualche imperscrutabile motivo qualcosa scatto' nella mia mente ed invece di attendere lo schianto con sguardo disgustato, mi precipitai verso di lei per spingerla via dalla morte che stava per baciarla (passatemi questo lirismo).
Fu un attimo, rotolammo insieme io e lei sul marciapiede opposto, piu' in la ' rotolo' anche il suo occhio di vetro, gia' era una vecchia, oddio, una simpatica vecchina, ma pur sempre vecchia.
Chi cazzo me l'aveva fatto fare di salvare una vecchia che sarebbe sopravvissuta sienno' altri due anni, rischiando la mia preziosa pelle ?
Bah, ancora oggi non so darmi una risposta e se avessi saputo quello che mi aspettava in seguito avrei guidato personalmente io l'autoarticolato per essere sicuro di spiaccicarla meglio sull'asfalto.
Ma non potevo sapere.
"mi ha salvato la vita" esclamo' la vecchia osservandomi con un'orbita oscenamente vuota.
"e vabbe' ormai e' fatta", dissi per darmi un tono alla Sean Connery
"non so quanti altri avrebbero fatto una cosa simile, meriti un premio !"
"ma no , ma no , non si disturbi", vestita di stracci com'era non poteva certo offrirmi piu' di 5 euro, avrei fatto una figura migliore a fare il grande e non pretendere nulla.
"io in verita' sono una fata, adesso mi vede un po' cosi' malmessa , si gli anni passano per tutti, ma ai tempi di Pinocchio ero bellissima, la piu' strafica di Sherwood !!!"
Poverina era completamente andata, confondeva pure le fiabe tra loro
"si si certo signora immagino, comunque davvero non si disturbi"
"Hai un desiderio particolare che ti piacerebbe vedere esaudito ?"
Ve lo siete mai chiesto ? Immagino di si, e' una fantasia che prima o dopo tutti abbiamo, solitamente la risposta classica e' un MILIARDO ,oppure, diventare RICCO SFONDATO.
Qualche ipocrita, comunista , ambientalista, declama ispirato: "LA PACE NEL MONDO", oppure "RISOLVERE IL PROBLEMA DELLA FAME", palle..sotto sotto vuole il MILARDO pure lui, ma tant'e'.
Preso alla sprovvista e assolutamente incredulo delle capacita' magiche della laida , sparai un:
"Vorrei diventare sessualmente irresistibile per tutte le donne che mi piacciono", erano tre mesi che mi ero lasciato con la mia ultima fiamma, ed ultimamente il bricolage erotico era diventato il mio unico svago..
"e sia" esclamo l'anziana donna con voce stridula.
mi girai
non c'era piu'
"Vecchia pazza, e mo' dove cazzo e' andata ?" pensai tra me e me.
in fondo non mi dispiaceva fosse sparita, l'ipotesi di accompagnarla al pronto soccorso non mi solleticava particolarmente,ciononostante il mio spirito samaritano mi porto' ugualmente a cercarla per altri 5 minuti, poi ,rimuginando internamente un: "Si fotta", varcai il portone della mia prigione quotidiana.
Era sempre il 12 Aprile (ve lo ricordavate vero ?) ma mo' s'era fatto un po' piu' tardi, erano circa le 11 e questo era l'orario nel quale appariva sulla soglia dell'ufficio la mia collega.
Poteva permetterselo.
Bionda, occhi azzurri, due tette da competizione alle quali mancava solo la parola, un culo che non era un culo ma un'opera d'arte da preservare secoula se"culo"rum, un moto ondoso in aumento da mal di mare cronico, due labbra rosse carnose, e una voce che avrebbe ridestato un intero ossario.
Gli sbavava dietro l'intero palazzo, senza distinzioni di casta, dal fattorino , all'amministratore delegato, tutti avrebbero dato pezzi vari del loro corpo pur di infilarsi almeno una volta nella loro vita tra le sue gambe.
Lei pero' era tutt'altro che scema, e forniva l'accesso al suo agognato sesso , solo a poche selezionatissime persone, tutte di altissimo rango e di gonfissimo portafoglio. Cio' gli permetteva di lavorare praticamente per hobby e di fare orari random senza che nessuno osasse proferire verbo.
Io naturalmente , pur essendo suo collega da ormai un decennio, non ero mai entrato nel club dei selezionatissimi, ne quindi, ero mai entrato nel suo peloso buchetto biondo.
Ormai me ne ero fatta una ragione , cio' malgrado nelle mie pippe migliori un posticino a lei lo dedicavo sempre con gioia e speravo che un giorno o l' altro , forse, chissa'..mah.
Naturalmente anche quel tardo mattino del 12 Aprile posando il mio sguardo da paguro infoiato sulle sue tette pensai tra me e me: "Bella manza, cosa darei per infilarti il mio cazzo in uno qualsiasi dei tuoi buchi", che era uno dei concetti piu' lirici e gentili tra quelli che mi assalivano in sua presenza.
Non feci in tempo nemmeno a finire di formulare lo stilnovistico pensiero che la manza di cui sopra aveva nell'ordine
a) chiuso a chiave la porta dell'ufficio
b) posato le sue ginocchia sulla moquette (sempre dell'ufficio)
c) estratto le sue megatette dalla miniscollatura nella quale le opprimeva
d) estratto la mia "mazza virile" all'aria aperta
e) iniziato un pompino modello Moulinex regolato sulla velocita' 3
Tutto cio' mi aveva preso un filo alla sprovvista, se qualcuno avesse avuto una Nikon per fotografare la mia faccia in quel momento avrebbe sicuramente vinto il Pulitzer o come minimo la pubblicazione del suo scatto su Scientific American.
La sprovvista non duro' molto e una volta armonizzato il ritmo con la pompa idrovora che aveva al posto della bocca, posai le mie mani sulla sua nuca e cominciai a stantuffare a mia volta.
Ok ok ne convengo e' manovra da rozzo maschilista fallocrate, fascista, sciovinista e un sacco di altre cose che finiscono in ista.
Pero' cazzo era una goduria EPOCALE !!!!
Mi gustai il mega risucchio fino allo zampillante finale, che naturalmente la vaccona inghiotti' tutto come se fosse lo Yogurt piu' buono del mondo lasciandomi spossato e allucinato quanto John Lennon dopo la composizione di "Lucy in the Sky with Diamond"
Ma eravamo solo al primo tempo.
The Vaccon aveva dato, ora era tempo di riscuotere, e senza por tempo in mezzo, prese a sconquassarmi l'arnese con massaggi virulenti e impastanti e, (i maschietti mi capiranno) non era una bella esperienza.
Le donne non lo sanno (o fanno finta di non saperlo) ma una volta svuotato il tubetto di dentifricio che abbiamo tra le gambe il ragazzo va lasciato stare per qualche tempo, senno' data la sua ipersensibilizzazione si fanno i salti che nemmanco al Circo Togni
La mia collega faceva parte della gang di quelle che non sanno o fanno finta di non saperlo .
Continuo' quindi la sua danza tribale, tra le mie smorfie e le invocazioni di pieta' fino a che il poverino passo' dalla sua fase SLAIM a quella di "appena appena rigido".
Non attese oltre, con un sol colpo se lo caccio' nel buchetto peloso biondo, che poi per dirla tutta non era ne peloso ne biondo, la porca se la depilava.
Comincio ad agitarsi su di me come in preda ad un raptus vodoo saltellando allegramente ed emettendo gridolini di sollucchero totale, pareva in estasi mistica e continuo' a sgodazzare allegramente per tutto il tempo in cui mi cavalco' come Cocco Bill sul suo Trottalemme, totalmente incurante di me e delle mie sensazioni
Che egoista !
La mia castita' durava da un po' (bricolage a parte) e riuscii quindi, senza soverchie difficolta' a fronteggiare degnamente anche questo secondo assalto..
Al secondo schizzo pero' ero ormai sull'orlo dell'infarto miocardico, lo sguardo annebbiato e il respiro francamente mozzo, non ero abituato a certi ritmi sincopati da free jazz punk inglese (per dirla alla Battiato) e stavo per accasciarmi al suolo per svenire in santa pace quando la sozzona bercio ' querula
"e adesso me lo metti nel culo !!!!!"
mi svegliai nel reparto rianimazione della clinica "Quisisana" poche ore dopo.
La mia cartella clinica recitava:
Soggetto ricoverato in grave crisi ipoglicerica, sguardo vacuo, spossatezza generale, quasi totale mancanza di liquidi, e discreta crisi cardiaca
Note: probabilmente drogato
Segni particolari: apparato genitale SGARRUPATO
"io speriamo che me la chiavo" era il titolo del libro che avrei dedicato piu' volentieri alla mia collega tettuta fino all'11 Aprile.
Ma ora era ormai il 13, ed in mezzo c'era stato un 12 di fuoco (e non sto parlando di mezzogiorno)
Avevo sentito vociferare nei corridoi megagalattici delle sue prestazioni sessuali con gli ultramanager, ma avevo pensato alle solite esagerazioni tipiche di maschi quando si radunano in branco a gloriare le loro imprese di caccia.
Non avevano esagerato !
Anzi, erano stati dei veri gentelman..
Beh poco male, in fondo erano anni che non facevo un giorno di malattia e visto l'andazzo qui ci scappava come minimo un mesetto di convalescenza , totale riposo, nessun telefono squillante e nessun cliente incazzato da fronteggiare, una pacchia totale.
Fu in quella che entro' il medico con un codazzo di studenti universitari che venivano a farsi le ossa segando quelle dei poveri tapini ricoverati qua e la' per i reparti.
Attacco' col suo panegirico scientifico descrivendo il mio pietoso caso umano e le terapie (certamente tossiche) con le quali mi stavano curando, io non ci davo peso, avevo ancora un filo di sonno arretrato e avevo intenzione di riprendere il sonnellino interrotto da quella mandria di futuri assassini in camice bianco. Feci pero' l'errore di non chiudere subito gli occhi permettendomi cosi' di scorgere all'interno della mandria un "capo" femminile di notevole interesse.
Ero e' vero particolarmente spompato dalla vicenda di cui sopra, ma certe cose in testa ti vengono automatiche , e osservando quel modello moro 90 - 60 - 90, occhi verdi, labbra sottili e nervose, gambe da urlo che facevano capolino dal camicione, non potei fare a meno di cogitare che effettivamente era proprio una "GRAN BELLA TOPA".
Cioffatto, chiusi gli occhi e mi abbandonai al sonno dei giusti.
"signorina che c'e' non sta bene ?"
fece il luminare alla topa mora, "eh.oh no no, tutto ok Professore"
"avevo sentito dei gemiti.."
"ehm si si, certo, ma deve essere il caldo, anzi se mi permette io mi assenterei un attimo"
"naturalmente signorina, vada pure, ne abbiamo gia' abbastanza qui, di ammalati ,ahahahahah"
risatina grassa che per piaggeria fu imitata da tutti gli studenti al seguito.
E sempre ridendo, finalmente si dirissero verso il reparto , malati terminali, la sensibilita' ,questa sconosciuta.
In verita' in verita' vi dico, la topina non stava affatto smaniando per il gran caldo, stava bensi' pastrugnandosi la passera da sopra il camice, in preda ad una eccitazione da ninfomane in crisi d'astinenza, improvvisamente e senza spiegazione logica era stata colta dall'impulso irrefrenabile di scoparsi il povero paziente intubato e flebato che giaceva sonnacchioso nel suo letto di dolore , cioe' io.
Non si era quindi assentata un attimo per rinfrescarsi, ma bensi' per poi rientrare di soppiatto nella mia camera e nascondersi sotto il letto.
Io nel frattime sognavo bucolici e aulici scenari nei quali la mia squadra del cuore vinceva a ripetizione,scudetti, coppe Campioni e Coppe Intercontinentali con punteggi dal 6 a 0 in su, quando improvvisamente , mentre il capitano alzava l'ennesimo trofeo come sottofondo sonoro, invece del solito boato di folla, sentii' distintamente : CRI CRI
Mi svegliai di soprassalto:
CRI CRI !?
CRI CRI.
Il rumore continuava e si faceva piu' acuto
CRI CRI CRI
"machhe e' !?!? Un topo "
No..non era un topo !
Era sua moglie !
La topa mora con un ghigno beffardo in volto ed un filo di bava colante all' angolo sinistro della bocca, si stava felinamente (non male per una topa no ?) insinuando tra le coperte del mio giaciglio. "Signorina che intenzioni ha ?"
Non mi rispose, un balzo e mi fu addosso, strappo tubi e flebi ed inizio' a stracciarmi il pigiama con una forza che avrebbe lasciato basito pure Hulk.
Il mio povero naso stubato perdeva sangue come un rubinetto la Domenica ,quando gli idraulici sono tutti alle Seychelles a sciacquarsi i coglioni, e non doveva essere un bello spettacolo la mia faccia ridotta ad un mascherone di sangue, ciononostante la tipa non pareva curarsene e mo' se ne stava a leccare il mio petto come fosse stata una mousse alla pesca di squisita fattura, fu in quel mentre che riconobbi nel suo sguardo la stessa luce folle che avevo visto negli occhi della mia tettuta collega.
Non stava cercando di uccidermi, mi si voleva fare !!!.
Il panico si impadroni' di me e comincia ad urlare come un ossesso..
Mai una cazzo di infermiera quando ce ne e' bisogno, la topa intanto continuava imperterrita il suo lavoro e si stava ormai sinistramente avvicinando al mio pisellino disastrato (intubato anch'esso).
Lanciai un urlo modello Tarzan, non mi sarei salvato stavolta , me lo sentivo, era ormai a pochi centimetri e gia' sentivo le sue labbra avvicinarsi avide di sperma all'attacco del catetere.
La stronza pur se in preda alla foia piu' totale non era scema del tutto. Si era posizionata a mo' di 69 e mentre gia' pregustava il mio sapore di cazzo medicato,con la sua pelosissima ficona mi aveva tappato la bocca godendosi con il mio divincolarmi le leccate involontarie che gli procuravo qua e la', spesso pure sul clitoride marmoreo e gonfio di piacere (bella immagine nevero ?).
Stappo' il mio povero pisello dal tubo catetariale con lo stesso malcelato sollucchero con cui un somellier apre una bottiglia di Brunello di Montalcino DOC, non sapevo di tappo (essendo uno e ottanta) e quindi non ci penso' due volte ad attaccarsi al collo del mio glande per cercare di arrivare al prezioso nettare.Peccato che il nettare fosse ormai esaurito, la tettocollega se l'era scolato tutto con ingordigia, e ormai c'era solo da raschiare il fondo dei testicoli, malauguratamente i testicoli erano i miei e la sensazione non era delle migliori.
Con la bocca ricolma di peli, liquidi vaginali e un clitoride in espansione rantolai un ultimo disperato grido di pieta' , e finalmente qualcuno apparve sulla soglia della stanza.
L'infermiera , richiamata dal notevole trambusto e dalle mie invocazioni soffocate, si era finalmente decisa a vedere cosa diavolo stesse accadendo, beh, non credo sia stato uno spettacolo edificante, una laureanda in medicina scosciata che ciucciava voracemente il povero cazzetto sgarrupato di un paziente in evidente crisi respiratoria per via del suo culone appoggiato per intero sulla faccia, sangue copioso che usciva dal naso, flebo e tubi un po' ovunque, mugolii sommessi.
Forse ero salvo.
Forse.
Il problema era che l'infermiere era fica, ma proprio fica, fica, avete presente Edwige Fenech in "La dottoressa alla visita militare" ? Ecco, meglio, molto meglio.
E fin qui niente di male.
Una vita che giro ospedali ma di infermiere fiche mai nemmanco l'ombra, e questa proprio qui doveva farsi assumere, e vabbe', non saro' certo io a mettere i bastoni tra le ruote della politica sul lavoro del governo, pero' cazzo proprio qui doveva farsi assumere ?
E si, perche' io, pur con una ficona in bocca e il pisello strizzato come un limone, non potei fare a meno di pensare "pero' che fica".
Il dramma
Ormai lo avete capito, e se non lo avevate capito, piantate li' e leggetevi qualche altro racconto,(tanto ormai siamo alla fine) il desiderio/maledizione della vecchina funzionava , porca puttana se funzionava, funzionava, funzionava. Fui folgorato da questa intuizione nel momento in cui percepi' tra un pelo e un clitoride, l'infermiera fica che iniziava a spogliarsi, unendosi anch'esso all'overture di mugolii della studentessa succhiante, ero fatto, o meglio, mi avrebbe fatto pure lei.
Sipario.
Queste ultime note le sto scrivendo dal computer di casa mia, porte e finestre sbarrate, televisione spenta (guardando Carramba mi era scappato di pensare che in fondo per la sua eta' la Carra'era ancora una bella donna, risultato, avevo passato 15 giorni barricato nel cesso con Raffaella che si masturbava ferocemente nel mio tinello, ho ancora tutti i divani macchiati) una vita d'inferno, non oso uscire, non oso fare la spesa, la posta me la ritiro alle 3 di notte quando sono ben sicuro che tutti anzi TUTTE dormono. Non ne posso piu' !!
Voglio tornare lo sfigato di un tempo.
Vecchina ti prego sei UNA STRONZA BALDRACCA LAIDA DI MERDA, odiami ti prego, odiami e toglimi il desiderio TI PREGO, TI PREGOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO !!!!!
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